Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/219

Da Wikisource.

canto

X. 209

Nel proemio dell’opera Pietro disse per modestia che faceva coll’opera un piccolo dono alla Chiesa, e fu il dono della vedova poverella, di cui si fa menzione nell’ Evangelo di s. Luca. La quinta luce che e piu bella tra noi per ragione di sapienza spira di tale amor di tanta grazia divina che tutto il mondo la giu ne gola di saper novella che tutto il mondo ardentemente desidera di aver certezza di lei, giacchò vi sono molte controversie fra i dottori un si profondo saper fuo messa nell alta mente nell’ alta mente della quale luce fu infusa tanta sapienza — in Salomone che a veder tanto non sorse il secundo se i vero e vero che in tanta sapienza non fu mai altr’ uomo nel mondo s’ è vera la verità, cioè la Sacra Scrittura ch’ è la stessa verità. Dionigi Areopagita, greco, prima filosofo, poi primo fra i dottori dopo la sua conversione alla fede di Cristo scrisse molti libri, fra i quali — sulla gerarchia celeste — angelica — e nomi divini apresso vidi dopo Salomone il lume di quel cero di quell’ apportator di luce cioè san Dionigi che giuso in carne che ancor vivente vide piu a dentro conobbe più profondamente I angelica natura e i ministerio la natura ed ufficio degli angeli, per cui Dante lo preferisco a s. Gregorio. Ambrosio od Orosio, giacchè può interpretarsi I’ uno e l’altro: Ambrosio fu grande avvocato de’ tempi cristiani, perchè sorti rono molti eretici al tempo suo; contro di essi combattè a soslegno della fede ,.anzi fu ardito perfino contro dell’ imperatore Teodosio. SanL’ Agostino si convertì per una predica di sant’Ambrosio.—Se vogliasi poi interpretare Orosio, diremo, ch’ esso pure fu un difensore della fede di Cristo contro del paganesimo, come abbiamo dall’opera che lasciò ormesta mundi stesa ad istanza di sant’ Agostino. Al tempo suo Roma fu presa dai gnu, ed i romani in tale sventura lwtemH. MB:LDI Vo!. 3. 14