Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/254

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canto

Xlii.

TKRTO MOI)gRNO immagini chi bene intender cupe Quel ch’io or vidi, e ritegna l’image, Mentre ch’io dico, come ferma rupe, 3 Quindici stelle che in diverse plage Lo Cielo avvivan di tanto sereno, Che soverchia delI’aere ogni compage; 6 immagini quel Carro a cui il seno Basta del nostro Cielo e notte e giorno, Sì che al volger del temo non vien meno: 9 immagini la bocca di quel corno, Che si comincia in punta dello stelo, A cui la prima ruota va d’ intorno, Aver fatto di sè duo segni in Cielo, Qual fece la figliuola di Minoi, Allora che sentì di morte il gelo; E I’ un nell’altro aver li raggi suoi, E ambedue girarsi per maniera, Che l’unoandassealprima,e l’altro ai poi; 18 E avrà quasi 1’ ombra della vera Costellazione, e della doppia danza, Che circulava il punto dov’ ioera; Poi ch’è tanto di là da nostra usanza, Quanto di là dal muover della Chiana Si muove il Ciel che tutti gli altri avanza.