Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/258

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paradiso

Perch’egli incontra che più volte piega L’opinion corrente in falsa parte, E poi l’affetto lo intelletto lega. 120 Vie più che indarno da riva si parte, Perchè non torna tal quale ci si move, Chi pesca per lo vero e non ha l’arte: 123 E di ciò sono al mondo aperte prove Parmenide, Melisso, Brisso e molti, I quali andaro e flOfl sapean dove. 126 Si fe’Sabellio, e Arno, e quegli stolti Che furon come spade alle Scritture In render torti li diritti volti. 129 Non sien le genti ancor troppo sicure A giudicar, sì come quei che stima Le biade in campo pria che sien mature: Ch’ io ho veduto tutto il verno prima Il prun mostrarsi rigido e feroce, Poscia portar la rosa in su la cima; 155 E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine all’ entrar della foce. 158 Non creda monna Berta e ser Martino, Per vedere un furare, altro offerere, Vederli dentro al consiglio divino; Chè quel può surgere, e quel può cadere. 12 COMMENTO DI BENVENUTO In tre parti dividesi il canto. Nella prima, manifestansi due corone. Nella seconda, si scioglie un dubbio. Nella terza, si consiglia e si ammonisce. Gli astronomi distinguono in sette classi le stelle dell’ vtDigitized by Google