Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/314

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paradiso

noni ailoraquando entrarono in Italia guidati da Brcnn%Mentre volgevano a Roma, trovarono una bella pianura, e credendola adatta a gente d’arme, perché avente prati verdi, selve vicine, prossimo il mare, ed un porto, credettero non potere mancare i viveri, vi fissarono stanza, e vi eressero molti fabbricati, la cinsero di mura, e distinsero il luogo con molte altissime torri. Oggi per altro è quasi derelitta per l’a. ria pestilenziale in cui niuno può mantenersi sano, nè ripromettersi lunga vita. ha però un pingue vescovato; come se ne vanno detro ad esse come sono in seguito ugualmente cadute, o sparite dopo Luni ed Urbis$agliae nostre cose tuttehanno or morte le cose mondane han tutCe un fine si come vo: Co. me l’avete voi pazzi mortali, che credete coli’ innalzare mura, e procreare famiglie di non morir mai. ma celasi in akuna chedura molto e le vite son corte ma la morte di ciascuna cosa che dura molto si nasconde a voi che durate poco, ovvero a voi mortali si nasconde la morte delle opere virtuose, fu cosi di Firenze la fortuna tale fu la sorte di Firenze come il voiger del del de la luna copre e discopre i liti senza posa come il girar della luna è cagione che pci flusso del mare si coprano, e si discoprano i lidi continuamente, così la fortuna è cagione che Fiorenza or sia coperta or discoperta di abitatori, e ciò per l’avvicendarsi degli esilii, e del richiamo degli esiliati; perche non dcc parer mirabil cosa cio eh io diro degli alti fiorentini perlocchè non deve far maraviglia quanto dirò de’fìorentini antichissimi onde la fama nel tempo e nascosa la fama de’ quali è nascosta nella lunghezza del tempo. Io vidi gli (ighi e vidi i Catelini Filippi Greci Ormanni et Alberighi gia nel calar illustri cittadini iii due modi descrive la loro nobiltà, col chiamarli illustri, perché in Roma secondo 14ivio due erano gli ordini: I’ uno illustre formato dai