Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/351

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canto

XVIII.

moni fu fracassato nella caduta, ma anche questi HOfl volle viver solo, ma sibbene coi demoni, e con Nerone peggiore di essi. Diversi riferiscono le parole a Sardanapalo re degli assiri,che fu tutto delizie,eflnalmente si precipitò nei fuoco; ma Sardanapalo ben lungi dal voler viver solo, si circondò di una turba di meretrici. Finalmente molti acutamente le interpretarono nel modo seguente: —-lo amo la vita contemplativa di saii Giovanni Battista, e non curo la vita attiva di san Pietro e san Paolo — ma Dante in questo luogo vieva fare un rimprovero, e non poteva quindi mettere in bocca ai simoniaci tale risposta, che non sarebbe degna di rimprovero come non lo è la vita di contemplazione che presceglierebbero. Dirai quindi che il Poeta allude ai fìorino, in cui è coniata la effigie di san Giovanni Battista, ed allora vuoi dire il testo io ho fermo il disiro si a colui che volle vive,’ solo e che per salto fu tratto a martiri eh’ io non conosco ilpescalor ne Polo. Ho fermo e costante volere di acquistare formi, e non conosco nè Pietro nè Paolo i quali sprezzarono i beni del mondo. Dante aveva usato di questo epigramma, quando imprecando contro Firenze disse altrettanto. San Giovanni fu decapitato in premio del leggiadro danzare della figlia di Erodiade. Visse nella solitudine del deserto.