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canto

XIX. 347

COMM!NTO Dl BENVENUTO Parla l’aquila del canto precedente. Si divide il canto in quattro parti. Nella prima, niodo inaudito di discorrere dell’ aquila. Nella seconda, ricerca se possa salvarsi senza battesimo chi esercitò in vita tutte le virtù. Nella terza, risposta a detta dimanda. Nella quarta, il Poeta sgrida i re cristiani del tempo suo. La bella image dell’aquila, sublime uccello, segno di vittoria e trionfo che qual aquila le anime conserte le anime disposte ed unite nel figurarla facea lete nel dolce frui metteva nel dolce godimento della visione di Dio parea dinanzi a me con I ali aperte mi si mostrava coli’ ali aperte in segno di parlarmi. parea ciascuna di quelle anime rubinetto piccola gemma preziosa, rossa di colore in cui raggio di sole ardesse si acceso in cui ferisse ardente raggio di sole che rifrangesse lui ne miei occhi che dai rubinetto si rifrangesse negli occhi miei. — 11 raggio di gloria mandato dai sole di giustizia riflette la luce da questi spiriti in chi li osserva, e voce non porto mai, ne inchiostro scripse e non fu mai nè detto nè scritto quel che mi convien intrar testeso ciò che debbo descrivere in questo punto; ne fu gia mai compreso per fantasia nè poeta alcuno giammai immaginò tal cosa eh io vidi el ancho udi parlar lo rostro imperocchè vidi ed ascoltai parlare il becco dell’aquila e sonar ne la voce Io e Mio qtando era nel concepto Noi e Nostro e neila voce che usci- va da quel rostro udii Io e Mio, come se fosser voci solamente dell’ aquila, ma il concetto era Noi e Nostro, sicché la voce era una, ma il concetto era di molti. e comintio ed incominciò: io son exaltato a questa gloria io sono elevata a questa gloria che non si lascia vincere a disio gloria la maggiore