Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/405

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canto

XXII. 395

trice e vidi cento sperule e vidi centinaia di sferette, di gbbeLLi che insieme piu 8 abellivan con mutui rai che si facevan piu belli col riverbero de’ mutui raggi. Figura Dante con tale invenzione che que’ santi contemplativi s’ informassero a vicenda, e facessero profitto dei mutui consigli e soccorsi, come abbiamo per certo dalle loro vite. lo stava come quei che n se ripreme la punta del disio io stava come colui, che temendo di recar noia a’suoi maggiori, frena il desiderio. Ogni uomo discreto deve guardarsi di rompere il corso alle sante contemplazioni e non 8 attenta di domandare si del troppo si teme e sapendo che ogni troppo è vizioso, DOD azzarda la inchiesta: e I maggior e la piu loculenta di quelle margarite innanzi fessi e la maggiore e più rilucente di quelle gioie celesti si fece innanzi, cioè s. Benedetto, di cui si parlerà in appresso per far di se la mia voglia contenta offrendosi egli a sciogliere ogni mia difficoltà. Poi dentro a Lei udii poi ascoltai in quella pietra preziosa il seguente discorso — se tu vedessi com io la canta che tra noi arde li tuoi concepti sarebbono ezpressi se tu vedessi, come veggo io in Dio la carità ardente che è tra noi, i tuoi desideri sarebbero già da te manifestat. ma per che tu non tarde al alto fine aspectando ma perchè tu non ritardi di giungere all’ alto fine del tuo viaggio, che è di veder Dio io ti faro risposta pure ai pensier da che si ti riguardi ti dirò ancora chi son io che avevi in animo e desiderio di sapere, senza azzardare di chiederlo. San Gregorio scrisse un libro — dialoghi — vita — e virtù di san Benedetto, e le poche cose qui dette vengono da tal libro, quel monte a cui Cassino e ne la costa quel monte che ha nel pendio il castello di Cassino, e che ha lo stesso nome fu frequentato gia in su la cima da la gente ingannata e mal disposta fu frequentato da gente idolatra mal dispoDigitized by Google