Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/437

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canto

XXIV. 4’27

Ma perche questo regno ha faeto civi per la verace /éde ma perchè il cielo ha acquistato gran tiumero di cittadini per la fede verace a gloriarla di lei parlare ee bon che a lui arivi per glorificarla anche con parole torna bene ragionare di lei; e quando si legga a lui torna bene ragionar della fede con Dante, il quale, per confondere i detrattori invidiosi, e le menti di coloro che non arrivando a comprendere il parlar figurato, spesso male interpretavano i suoi detti e lo calunniavano, volle trattarne in questo canto, io me armava d ogni ragione cossi mentre cli ella diceva mentre Beatrice parlava io andava scorrendo tutti gli argomenti nella mia mente che potevano servire alle risposte per esser presto a tal querente et a tal professione per essere pronto a rispondere all’interrogante san Pietro, ed alla materia molto ardua della fede, in cui bisogna essere cauti, perchèsempre s’incontrano scogli, e niun altro errore cagiona il danno che produce un piccolo errore nella fede: Dante la chiama professione, perché il cristiano professa la fede di Cristo alL’ atto del Battesimo si come I Bacellier s arma bacelliere chi sostiene quistione in un circolo — come il bacelliere si prepara, si premunisce di ragioni e non parla finche il maestro la quistion propone senza parlare finché il maestro non proponga la quistione. — Maestro è colui che dalla cattedra propone una quistione agli uditori per approvarla perchè la si sciolga non per terminarla perchè il maestro solo in altra lezione la scioglie. San Pietro è il maestro, Dante è il bacelliere, come lo fu per tanto tempo in Francia alla Sorbona. O bon cristiano di san Pietro chiese a Dante — rispondi o buoi) cristiano fatti manifesto—fede che è?e dimmi apertan)ente, che cosa è la fede? ond io levai la fronte in quella luce onde .spirava questo io alzai gli occhi sopra san Pietro