Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/453

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canto

XXV.

la speranza: cossi ancora segui il segondo lume così nuovamente m’ interrogò san Giacomo dopo avermi detto — leva la testa ecc. e quella pia Beatrice pietosa che guido le penne de le mie ale a cossi alto volo che guidò la mia mente nella salila del Paradiso mi prevenne a la risposta. La Chiesa militante alcun figliolo non a con piu speranza com è scripto nel Sole che raggia tutto nostro stolo. La Chiesa militante non ha alcuno fra suoi flgliuoli più fornito di speranza di costui, cioè di Dante come ciò apparisce in Dio, il quale come sole illumina tutti noi; pero gli e concedutochedi Egipto vegna in Gerusalemme per vedere anzi che I militar gli sia prescripto perciò venne graziato che dalla schiavitù del mondo venisse alla celeste Gerusalemme, prima che fosse poo termine al suo combattere nella vita mortale. lascio a lui li altri diii puncti che son dimandati lasciò a lui la risposta alle altre due dimande fatte non per sapere ma perche gli rapporti quanto questa vertu c ee in piacere non già per appren - dere nulla di nuovo, ma perchè racconti quanto questa virtù sia amata da noi che non li saran forti ne di jactantia che non gli riusciranno difficili, nè gli daranno motivo di vana- gloria, come potea essergli l’altra domanda, a cui rispose Beatrice: et dli a cio risponda e risponda bene e la gratia di Dio cio li comporti e lo assista la divina grazia nel risponderti. come discente come discepolo che siconda a doctore che risponda al maestro promplo e libente in quel che gli e experto franco e libero in ciò che sa perche la sua bonta si disasconda perchè la sua capacità si faccia conoscere diss io risposi spene e un attender certo di gloria futura il qual produce gratia divina e precedente merito. Per bene interpretare il testo è a sapersi che la definizione della speranza si trae dalla definizione data dal gran Maestro delle sentenze.