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paradiso

Fatto ha del cimiterio mio cloaca Del sangue e della puzza, onde il perverso, Che cadde di quassiì, laggiù si placa. 27 Di quel color che, per lo Sole avverso, Nube dipinge da sera e da mane, Vid’ io allora tutto il Ciel cosperso. 30 E come donna onesta che permane Di sè sicura, e per 1’ altrui failanza, Pure ascoltando, timida si fane; Così Beatrice trasmutò sembianza: E tale eclissi credo che in Ciel fue, Quando palI la suprema Possanza. 36 Poi procedetter le parole sue Con voce tanto da sè trasmutata, Che la sembianza non si mutò piue: 39 Non fu la Sposa di Cristo allevata Del sangue mio, di Lin, di quel di Cielo, Per essere ad acquisto d’oro usata; Ma per acquisto d’eslo viver lieto E Sisto, e Pio, Calisto, e Urbano Sparser lo sangue dopo molto fleto. Non fu nostra intenzion che a destra mano Dei nostri successor parte sedesse, Parte dall’altra del popol Cristiano; 48 Nè che le chiavi, che mi fur concesse, Divenisser segnacolo in vessillo Che contra i battezzati combattesse; Nè ch’io fossi figura di sigillo A privilegi venduti e mendaci, Ond’ io sovente arrosso e disfavillo. In veste di pastor lupi rapaci — . — Digitized by cOOgIe