Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/495

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CASTO XXVIII. 8S da luno e ciascuno sì moveva gradatamente più tardo in ragione dei diversi numeri di distanza dal punto luminoso, o Dio, che chiamasi uno. e quello havea la fiamma più sincera e quel cerchio od ordine splendeva di fiamma più viva cui men distava la favilla pura ch’era nieiìo lontano dal detto punto più luminoso credo pero che piu s invera di lei perchè, io penso, che così più partecipi della eterna verità. Rifletti che accade al contrario ne’ circoli nostrali, e nelle sfere degli elementi,ede’diversi cieli, e così pure negli artificiali, come negli orologi. — In questi il cerchio più distante ha maggiore velocità dell’altro più vicino, se voglia compiere contemporaneamente il suo giro. Quindi la donna mia Beatrice che mi vedea in cura forte sospeso in dubbio grave per la detta osservazionedisse: da quel punto depende i ciel e tutta la natura da quel punto luminosissimo o da Dio tutto dipende. mira quel ciet’co che più gli e coniunto e sappi che I suo mover e si tosto per I affocato amore ond clii ee punto osserva quel cerchio che più gli è vicino; la sua velocità esprime I’ ardenza di amore che Io brucia. e io a lei ed io risposi a Beatrice se I mondo fosse posto con i ordine che io veg,qio in queste rote satio mi avrebbe cio che mie proposto se io vedessi i cieli scemare e di luce e di moto e di pregio colI’ ordine di questi cerchi, ossia se i più remoti fossero più tardi come ora mi fai notare, mi sarei quietato. ma nel mondo sensibile se puote vedere le rote tanto piu divine quanto cile son dal centro piu remote ma noi veggiamo nel mondo i circoli essere tanto più divini quanto sono più lontani dalla terra ch’ è loro centro onde se il mio desio dee aver fin se pertanto il mio dubbio deve essermi tolto in questo miro et angelico tempio in questo maraviglioso primo mobile clic mostra l’ordine degli angeli che solo amoDigitized by Google