Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/508

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paradiso

è impossibile ma perche suo spiendore potesse rispiendendo dir subsislo ma affinchè il suo raggio risplendendo in altre sussistenze potesse dire io sussisto in quelle in sua eternita di tempo [ore fuor d ogni altro comprendere prima che fosse il tempo e fuori d’ogni comprendere umano, ma in modo comprensibile solamente da Dio come ei piacque come a lui piacque i eterno amore i’ infinito amore in novi amori si aperse si manifestò nelle creature; e può intendersi estensivamente anche ai nove ordini angelici, ne prima quasi brpente si giacque nè prima della creazione si stette Iddio quasi inerte che ne prima ne poscia procedette io discorrer di Dio sopra queste acque lo scorrere di Diosopra questeacque, cioè l’atto della creazione degli esseri, operato quando il tempo non era, ossia nell’eternità, non può dirsi che fosse operato nè prima, nè poscia, perché esprimono tempo che non ha luogo nell’ eternità. Dio fino dall’eternità ebbe in mente 1’ universo esemplare, che poi ridusse ad atto, imperoccbè il tempo è misura di moto ed il moto non può essere senza corpo, dunque prima del corpo o materia impossibile il tempo. Forma e matera coniuncte e strecte forma e materia insieme unite senza mescolamento di eterogeneo usciro ad essere che non avea fallo in forza dell’atto libero del volere divino che non falliva ne’ suoi effetti, uscirono nello stesso tempo come d arco tricorde tre saette come da una balestra di tre corde tre dardi. La successione è moto da un punto ad un altro, come nella generazione, nella quale si move la materia dal luogo a quo, e va a terminare in luogo ad quem; ma la creazione non potè avere il luogo a quo perché non proveniente da luogo, e non potendo aver moto, dunque neppur successione. Un raggio di sole ferendo tre corpi gi’ illumina tutti tre nello stesso istante, così la potenza del divìuo

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