Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/513

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canto

XXIX.

non bisogna rememorar per concepto diviso quindi non hanno il vedere interrotto da nuovo oggetto sopravveniente: la loro mente è continua nell’ atto, e quindi la facoltà della memoria a noi necessaria per richiamare un’idea divisa ed allontanata dalla mente, non è necessaria per essi: si che laggiu non dormendo si sogna ecco perchè nel mondo si sogna ad occhi aperti credendo e non credendo dicer vero tanto che gli angeli si ricordino alla maniera degli uomini, quanto tenendo la opposta dottrina: alcuni sognano credendo dire la verità, altri sognano credendo di non dirla ma nel uno ce più colpa e più vergogna cd in questi ultimi è più colpa e più vergogna. Voi non andate giu per un sentiero filosofando voi giù in terra fllosofando non tenete una medesima via, cioè quella che conduce al vero tanto vi trasporta I amore del apparenha e suo pensiero tanto vi tira fuori di strada la smania di comparire, piuttosto che di essere filosofi, piuttosto far pompa di dottrina, che essere veramente dotti. e ancora questo qua su si comporta con mcii disdegno e questa smania di comparire eccita meno lo sdegno di Dio che quando ee postposta la divina scriplura o quando e torta di quel che quando si pospone, e si lascia la Sacra Scrittura, o viene storta- mente applicata. Alcuni moderni predicatori pare infalti che si vergognino di citare san Matteo e san Marco, mentre ad ogni parola citano Aristotile, Averroe, Platone ecc. Altri poi storpiano il testo, e gli danno strana interpretazione con di- spregio de’ santi dottori che tanto scrissero per far conoscere il di lei vero senso. non vi si pensa quanto sangue costa a seminarla nel mondo non pensano costoro quanto prezioso sangue fu sparso per propagarla nel mondo e quanto piace