Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/549

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XXXII. 539 Quantunque vedi, sì che giustamente Ci si risponde dall’anello al dito. 57 E però questa festinata gente A vera vita, non è sine cauta Intra sè qui più e meno eccellente. 60 Lo Rege, per cui questo regno pausa In tanto amore e in tanto diletto, Che nulla volontà è di più ausa, 63 Le menti tutte nel suo lieto aspetto, Creando, a suo piacer di grazia dota Diversamente; e qui basti l’effetto. 66 E ciò espresso e chiaro vi si nota Nella Scrittura Santa in quei Gemelli, Che nella madre ebber I’ ira commota. 69 Però, secondo il color dei cappelli Di coLaI grazia, I’ altissimo lume Degnamente convien che s’ incappelli. 72 Dunque, senza mercè di br costume, LocaLi son per gradi differenti, Sol differendo nel primiero acume. 75 Bastava sì nei secoli recenti Con l’innocenza per aver salute, Solamente la fede dei parenti. 78 Poiché le prime dadi fur compiute, Convenne a’maschi alle innocenti penne, Per circoncidere, acquistar virtute; 81 Ma poi che il tempo della Grazia venne, Senza bauesmo perfetto di Cristo, Tale innocenza laggiù si ritenne. 84 Riguarda ornai nella faccia che a Cristo Più si assomiglia, chè la sna chiarezza