Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/56

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paradiso

dde, nella quantità essendo maggiori o minori; dunque se raro et denso facesser do fosser cagione delle macchie tanto esclusivamente una sola vertu sarebbe in tutte un solo effetto sarebbe in tutte le stelle, giacché la stessa causa produce lo stesso effetto piu e men distributa secondo la maggiore o minor densità et altrettanto nelle stelle egualmente dense della luna: virtu diverse convengono essèrfrueti di principi formali equeiseguitareno distrueti da tua ragion [or eh uno. Gli Aristotelici insegnavano essere ne’corpi due principii uno materiale eguale in tutti i corpi, un altro formale in ciascuno d’ essi diverso, che chiamavasi forma sostanziale costituente le varie specie e qualità de’ corpi. Sicchè verrebbero secondo il tuo raziocinio distrutti tutti, fuori di uno, imperocchè una sola forma sostanziale sarebbe in tutti i corpi il più denso o il più raro, che non esigge forma diversa, e basterebbe a tutta la varietà che scorgiarno nei corpi. Alcuni ignoranti ritennero che il discorso risguardasse Dio perché in seguito si parla di Dio nella soluzione della proposizione. Ma io non posso convenire con Dante sull’argomento delle stelle, le quali ricevono bensì il lume dal sole, ma diversamente dalla luna, stante la più nobile natura di quelle. Alcune sono diafane, altre purissime, e COSÌ il sole penetra l’intero corpo delle stelle, e si mostrano quindi di quello splendore che circonda Giove. Altre sono men pure, e tal lume si tinge in diverso colore, come in Marte. Altre appaiono scure come Saturno: altre di color di latte — la Galassia — altre pallide, Venere; ma in tutte tanta diafanità e purezza che tutto il corpo s’ investe di luce, senza diversità di parte più, o men densa. La luna, di quinta essenza, ha natura terrestre, e non è della purezza delle stelle, I raggi del sole quindi penetrano poco addentro della superficie, od in modo diverso vi peneDigitized by Google