Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/583

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INDICE


canto

XXIII.

Vede la sapienza e la possanza, Ch’ apre le strade fra ‘I cielo e la terra, In un fulgor che tutti gli altri avanza; E quella Rosa mistica, che guerra Fe’ col suo parto al più empio nemico, Sicchè l’uscio del del ne si disserra, Poicbè pagato fu il peccato antico. 405


canto

XXIV.

Lo buon Pastor, cui del cristiano gregge Cristo il governo già da prima diede, E l’alte chiavi e la divina legge: Fattosi innanzi, allo Poeta chiede, Per farne con esame sperienza, Quai sieno i fondamenti di sua Fede; EI gli risponde, e vera è sua credenza. 419


canto

XXV.

Quegli, per cui Galizia ancor s’ onora, Ed or è lume nella pura stanza Fra quei che un solo oggetto sì innamora, Chiede tre cose intorno alla Speranza, Una Beatrice, due ne scioglie Dante: Giovanni Evangelista indi s’avanza Fra I’ altre due facelle eterne e sante. 435


canto

XXVI.

Ch’egli ama Dio Dante a Giovanni spiega, E che a ciò il trasse intelligenza e fede, Onde conobbe il ben che l’alme lega. Poi vestito di luce Adamo vede, Lo quale brevemente soddisface A quanto ci col desiro in suo cor chiede, Poichè si legge là quanto altri tace. 449