Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/67

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canto

III.

Questa è la luce della gran Costanza, Che del secondo vanto di Soave Generò il terzo, e l’ultima possanza. 12O Così parlommi; e poi cominciò: Ave, Maria, cantando; e cantando vanio, Come per acqua cupa cosa grave. 1’23 I.a vista mia, che tanto la segulo, Quanto possibil fu, poi che la perse, Volsesi al segno di maggior desio, 16 E a Beatrice tutta si converse: Ma quella foigorò nello mio sguardo Sì, che da prima il viso noi sofferse: E ciò mi fece a dimandar più tardo. 1.30 COMMENTO DI BENVENUTO Nel terzo canto si parla delle anime beatificate per verginità. Può dividersi il canto in quattro parti generali. Nella prima, si descrivono dette anime. Nella seconda, l’autore parla con una di queste anime la quale mancò ai voti volontariamente giurati. Nella terza, si fa ricerca dei diverso contento delle anime beatificate. Nella quarta, la prima anima, narrato il proprio caso, gli addita la regina Costanza. Quel Sol Beatrice che illuminò la mente di Dante nelle cose divine che pria mi scaldo il pecto d amore che prima mi aveva innamorato nei mondo m havea scoperto il dolce aspeclo mi avea dimostrata la cagione delle macchie della luna cli bella verita con bella verità di dimostrazione provando e riprovando dimostrando e contraddicendo elio levai lo capo prima fisso in Beatrice piu erecto pin iii alto tanto quanto se conviene in modo conveniente a proferir a dire per confessai’ mi stesso correclo di essere stato corretto dell’ error mio

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