Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/68

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paradiso

e certo e certo della cagione delle macchie lirnari. ma vision apparve che ritenne me tanto stretto a se ma mi comparvero ombre che mi tennero tanto attento pci suo farmisi vedere: erano le prime anime che vedeva in Paradiso, e la toslana apparizione gli tolse la parola tanto, quanto gli crebbe il desiderio di conoscerle per veder si che non mi sovenne di mia confessione della confessione che preparavasi a fare. Dante vide le ombre nel modo che vediamo la immagine nostra in uno specchio o nell’ acqua. vid io più facie prompte a parlar vidi io Dante molte larve che mostravano voler parlare tale quali sono le postille de nostri visi i segni, Io immagini de’ nostri volti per vetri trasparenti e tersi lucidi e puliti o ver per acque nitide e tranquille o per acque chiare e quiete non si profonde che fondi siano persi non tante alte che, non iscorgasi il fondo, giacchè allora non sarebbe restituita la immagine debili si tanto deboli che perla in bianca fronte clic poco si distingue dalla perla in fronte bianchissima non vien men forte a le nostre pupille maggiormente non colpisce gli occhi nostri. Le migliori perle vengono dalle Indie, ed anche dai mari d’inghilterra. Cesare,avido di perle, passò inBrettagna a cercarne, secondo che scrive Svetonio. Le conchiglie giovani ne producono delle migliori, e di quelle che hanno colore come se poca luce penetrasse in corpo bianchissimo; è per questo che sono quasi spiendienti. A Dante accadde all’opposto di Narciso, perchè costui si persuase che 1’ immagine che vedeva nel fonte fosse vera Sostanza, mentre Dante vedeva la sostanza, e credea che fosse apparenza. Tiresia famosissimo indovino tebano si fece conoscere fra i molti il solo capace a dare i veri responsi, non solo in vita ma anche dai sepolcro come abbiamo da Stazio nel IV e X della Tebaide. Omero nell’ Xl dell’ Odissea mostra