Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/69

Da Wikisource.

CMT0 111. S9 Tiresia, che, in mano un aureo scettro, si presenta ad Ulisse, e gli predice pericoli, fatiche e morte. Ma il primo vaticinio fu quello di Narciso, nato in Grecia, maravigliosamente bello. La madre Liriope, superba di tal figlio, consultò Tiresia se lo stesso figlio sarebbe giunto all’ultima età. — Rispose l’indovino — che così non conoscerebbe sè stesso. Parve risposta ridicola, e non pertanto I’ evento ne dimostrò la saggezza, imperocchè Narciso aveva sedici anni quando a tutt’ uomo si diede alla caccja, ed un giorno stanco ed arso per sete giunse ad un fonte purissimo che scorreva quieto sotto ameno boschetto, ed inchinatosi per bere, vista la propria vezzosissima immagine, non credendola un’ ombra ma cosa reale, fu preso da tanto amore per quella, che si fissò a mirare gli occhi che gli sembrarono stelle, i biondi capelli raggi di sole, la bocca rose ed alabastro, insomma ogni membro maravigliosamente perfetto. Svestitosi in fretta si slanciò nudo nell’ acqua per abbracciare, e baciare quell’ oggetto, ma le braccia tornarono vuote sul petto, e replicando gli amplessi, stava nella speranza, che pure una volta non gli fuggisse, senza cibo, senza bevanda, senza sonno, dolendosi che solo poc’ acqua gli togliesse I’ oggetto che h rendeva delirante. Frattanto scioglievasi come cera al fuoco, ed a poco a poco, mancata- gli la vita, fu convertito in un fiore che mantenne il di lui nome, fiore bianco, ed alquanto rosso nel mezzo. Così Ovidio nel terzo delle Maggiori. Narciso figura il giovane vano, che si compiace di sua bellezza. 11 fiore in cui fu convertito figura il conto che dobbiam fare delle bellezze del corpo. Pur troppo si trovano Narcisi in ogni luogo, ed io ebbi la disgrazia di conoscere altro Narciso, ma più stolto che perdette tutto con acerba ed infame morte. perch io corsi dentro a i error contrario a quel che accese arnor tra I orno e i fonte per la qual coDigitized by Google