Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/77

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canto

III. 67

qual mia /ssi vita sa Dio solo quale poi si fu la mia vita. di Guillelm o Ruggiero re di Sicilia fu prono. sticata nel nascimento da Gloacchino Calabro, che sarebbe stata la desolazione della Sicilia e di tutta Italia. Il padre spa ventato dal vaticinio d’uomo di tanta opinione, onde allontaA. nare i preveduti disastri, offerse la figlia a Dià, e la fece pro fessare voti di castità per troncarle ogni speranza di marito e di figli,ma morto ipadre e fratello, e non essendovi erede legittimo del trono, Tancredo Regolo, parente in linea trasversale, prese le redini del governo, e dopo lui il figlio Guillel. mo, locchè fece nascere fazioni crudeli, che riducevano quel nobile regno all’estrema miseria. Per troncare tanto disastro, In un consiglio generale si deliberò, che Costanza legittima erede fosse data in moglie a quel principe che colla sua po. Lenza e sapere valesse rimettere lo stato. A gran fatica,te quasi per comando del sommo Pontefice,sciolto il voto, passò Costanza/in moglie ad Enrico figlio dell’ imperatore Federico primo, maraviglia universale, essendo vecchia di 3S anni, partorì un figlio al marito. Perché, stante l’età avan zata di Costanza, non si dubitasse della legittimità del succes sore, approssimandosi il parto, si ordinò che le dame dellò stato le più ragguardevoli si avvicinassero alla regina, come fecero in un luogo detk Panormo, ed alla loro presenza par torì Federico Il ,che nominaron& mostro — perché fu poi nemico implacabile della Chiesa. Ecco perché lo stesso Fede neo nell’ atto di giurare soleva dire pe&,arto di mia madre così farò — e quesi altro splendor. figlia di gran re, moglie d’imperatore, e beata in cielo, Costanza che ti si mostra da la mia dextra parte per ragione di distinzione ed onore e che s accende di tutto I lume de la spera nostra che provò tutto l’influsso della luna, che secondo gli astrologi serve a