Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/243

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la costa del monte che venia di verso mano sinistra a Virgilio, e così a Dante che li era al lato: la ragione muove la sensualità quanto la volontà obedisce; e per questo si dè intendere che già s’erano volti in verso mano ritta, per andare, e Dante era dal lato di sotto di verso l’aperto, Un’altra storia; cioè quella di David ditta di sopra, ne la roccia imposta; cioè incominciata ne la costa del monte, che era ritta come una parete. Perch’io; cioè per la quale cosa io Dante, varcai Virgilio; cioè di là da lui, e fe’mi presso; a la ditta storia, Acciocché fosse alli occhi miei disposta; cioè manifesta. Che l’autore finga che quella de la Virgine Maria fusse considerata e veduta da lui e da Virgilio, e questa li fusse fatta vedere da Virgilio, non è sensa cagione: imperò che a la prima si richiedea la considerazione de la ragione e de la sensualità, considerando l’atto e l’allegorico intelletto de la istoria; ma in questa Dante considera pur l’atto, non quello ch’ella dimostrava come figura; e però finge che Virgilio lo solliciti, et elli vada a vedere che elli non ne vuole considerare altro che l’umilità di David, non quel che figurò questo misterio. Era intalliato lì nel marmo stesso; cioè in quello 1 ch’era intalliata la storia ditta di sopra, Lo carro, e i buoi traendo l’arca santa; questo appare per la storia ditta di sopra, Perchè si teme officio non commesso; cioè perchè Oza morì che volse sostener l’arca perchè non cadesse, mostrò Iddio che li omini 2 non si denno mettere a fare l’officio che non è commesso a lui. D’inanzi parea gente; nel marmo intalliata, e tutta quanta Partita in sette cori; dice che d’inanzi a l’arca andava gente partita in sette cori, come sono sette li doni de lo Spirito Santo, e come sono li stati delli omini virtuosi che sono nel mondo; e così rispondeno sette stati in vita eterna, ai du’ miei sensi; cioè al vedere et a l’udire, Facea dir l’un; cioè l’udire: Non; cioè non canta: imperò che Dante non udiva lo canto, l’altro; cioè lo vedere facea dire: Sì canta: imperò che quanto a lo intallio e figurazione parea che cantasseno. Similemente al fumo de l’incensi Che v’era imaginato; cioè sculpito nel marmo, e li occhi; cioè la vista, e ’l naso; cioè l’odorato, Et al sì et al no discordi fensi 3: però che li occhi diceano: lo veggio lo fumo de lo incenso; e ’l naso dicea: Io non sento l’odore; e così erano in discordia. ; cioè quive in quella scolpitura, precedeva il benedetto vaso; cioè andava innanti a l’arca, Trescando; cioè ballando, alzato; per essere spedito a ballare, l’umile Salmista; cioè David che fece lo Salterio, e però si chiama lo Salmi-

  1. In quello che era intalliata; in che era ec. Questa ommissione dell’in avanti il relativo che ricorre frequentissima nei Classici nostri e nel domestico ragionare. Frate Guido da Pisa, rubr. xix «La notte che Troia fu presa»; in che Troia fu presa. E.
  2. C. M. l’uomo non si dè intromettere
  3. Fensi; si feno, si fecero, da fere. E.