Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/299

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si fanno adiungendosi le mani in croce al petto, et inginocchiandosi. E ben dice adorna: imperò che riverenzia e virtù compresa 1 sotto l’umilità, e le virtù adornano lo virtuoso. Si ch’el diletti lo menarci in suso; cioè sicché l’angiulo volontieri ci 2 meni suso all’altro balso: per la riverenzia l’omo viene ne la grazia del riverito et inchinasi a farli bene; e così co la virtù dell’umilità, sotto la quale è la virtù de la riverenzia, Dante ammonito da la ragione si rendeva degno de la grazia de la remissione del peccato de la superbia, et inchinava Iddio a farli grazia di mostrarli la via d’andare a purgarsi del peccato de la invidia; e questo significa l’autore ne le parole preditte. Pensa che questo di’ mai non raggiorna; ecco che Virgilio fa sollicito Dante, rammentandoli che ’l tempo passato mai non ritorna: lo di’ passato non ritorna mai a passare un’altra volta, e però l’omo del tempo dovrebbe essere più sollicito dispensatore che non è, pensando che mai non ritorna.

C. XII — v. 85-93. In questi tre ternari lo nostro autore finge come elli intese l’ammonimento di Virgilio; e come l’angiulo venne in verso loro, e descrivelo come era fatto, dicendo: Io; cioè Dante, era ben del suo ammonir; cioè di Virgilio, uso; cioè Pur di non perder tempo: imperò che molte volte Virgilio l’avea ammonito d’aver cura che ’l tempo non si perda, sì che in quella Matera 3; cioè di non perder tempo, non parea parlarmi chiuso; cioè oscuro, sì ch’io nollo intendesse. A noi; cioè a Virgilio et a me Dante, venia la creatura bella; cioè l’angiulo che figurava la grazia remittente di Dio, Bianco vestita: ben si conviene tal veste a sì fatto angiulo: la bianchezza significa purità, e ne la faccia quale; cioè come fatta, Par tremulando; cioè vibrando 4 li suoi raggi, mattutina stella; cioè la stella Diana. Ben si convenia sì fatta figura a sì fatto angiulo, che significava la misericordia di Dio perdonante, e la grazia illuminante; le quali cose sono bisogno 5 a chi è purgato del peccato de la superbia, et aspetta di purgarsi appresso delli altri; prima li è mistieri la grazia perdonante che, come ella è bianca, faccia lui bianco; appresso, la illuminante che illumini lo peccatore; e però finge l’angiulo rilucente come stella. Le braccia aperse; cioè lo ditto angiulo; c questo significa la misericordia di Dio: imperò che Iddio sempre sta co le braccia aperte a ricevere li peccatori, et inde; cioè di poi, aperse l’ale; volando in verso lo luogo, unde si dè montare; e questo significa la grazia preveniente et illuminante di Dio. Disse: Venite; a noi cioè a Virgilio et a me Dante; cioè a la ragione et a la

sensualità. Ecco che pone come la grazia illuminante invita lo pec-

  1. C. M. compressa sotto
  2. C. M. l’angelo ci meni volentieri
  3. Matera, fognato l’i, come più indietro al v. 72 sentero. E.
  4. C. M. cioè umbrando li suoi raggi
  5. C. M. di bisogno
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