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C A N T O X X.
1Contra millior voler voler mal pugna,
Ond’io, contra ’l piacer mio, per piacerli
Trassi dell’acqua non sazia la spugna.
4Mossimi; e ’l Duca mio si mosse per li
Luoghi espediti pur lungo la roccia,1
Come si va per muro stretto ai merli:
7Chè la gente, che fonde a goccia a goccia
Per li occhi il mal che tutto ’l mondo occùpa,
Dall’altra parte in fuor troppo s’approccia.
10Maladetta sii tu, antica lupa,2
Che più che tutte l’altre bestie ài preda
Per la tua fame senza fine cupa.
13O Ciel, nel cui girar par che si creda
Le condizion di qua giù trasmutarsi,3
Quando verrà per cui questa disceda?4
16Noi andavam coi passi lenti e scarsi,
Et io attento all’ombre ch’io sentia
Pietosamente pianger e lagnarsi;
19E per ventura udi’: Dolce Maria,
Dinanzi a noi chiamar così nel pianto,
Come fa donna che in parturir sia;