Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/502

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46Perchè non pioggia, non grandine, o nieve,
        Non rugiada, non brina più su cade,
        Che la scaletta dei tre gradi breve.1
49Nuvule spesse non paian, nè rade,
        Nè corruscar, nè fillia di Taumante2
        Che di là cangia sovente contrade;
52Secco vapor non surge più avante3
        Ch’al sommo dei tre gradi ch’or parlai,4
        Dov’à il vicario di Pietro le piante.
55Trema forsi più giù poco o assai;
        Ma per vento che in terra si nasconda,
        Non so come, quassù non tremò mai:
58Tremaci quando alcun’anima monda5
        Sentesi sì, che surga o che si mova6
        Per salir su, e tal grido segonda.
61De la mondizia il sol voler fa prova,7
        Che tutto libero a mutar convento,89
        L’alma sol prende, e di voler li giova.10
64Prima vuol ben; ma non lassa ’l talento,
        Che Divina Giustizia contra vollia,
        Come fu al peccar, pone al tormento.
67Et io, che son giaciuto a questa dollia
        Cinquecento anni e più, pur mo sentii
        Libera volontà di millior sollia.
70Però sentisti il terremoto, e’ pii1112
        Spiriti per lo monte render lode
        A quel Signor, che tosto su l’invii.13

  1. v. 48 C. A. di tre gradi
  2. v. 50 C. A. Autamante
  3. v. 52 C. M. ne surge
  4. v. 53 C. A. ch’io parlai,
  5. v. 58 C. A. Triemaci
  6. v. 59 C. A. Sentasi
  7. v. 61 C. A. Dell’immondizia solversi fa
  8. v. 62 C. A. tutta libera
  9. v. 62 Convento; congregazione, ragunanza. E.
  10. v. 63 C. A. sorprende, e di voler le
  11. v. 70 C. M. terremuoto,
  12. v. 70 C. A. e li pii
  13. v. 72 su ne invii.