Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/634

Da Wikisource.
   624 p u r g a t o r i o   x x v i. [v. 52-66]

n’andò e passò oltra, l’altra; cioè gente, sen vene; cioè con esso noi, dice l’autore. E tornar lagrimando ai primi canti; cioè a l’inno ditto di sopra, cioè Summae Deus clementiae ec. — , Et al gridar; cioè Virum non cognosco, e l’altre voce1 commendative de la continenzia e vituperabili de la lussuria, che più lor si convene: imperò che più si convenia loro lo gridare che ’l cantare, in ristoro del canto fatto già lascivamente per disonesto amore. Et accostarsi a me; cioè Dante, come s’erano accostati di prima, come davanti; cioè come di prima, Essi medesmi; cioè quelli medesmi, che s’erano accostati prima, che; cioè li quali, m’avean pregato; ch’io dicesse loro come era ch’io andava vivo ancora per lo purgatorio, Attenti ad ascoltar; cioè me Dante, nei lor sembianti; cioè come elli mi2 mostravano nelli atti loro.

C. XXVI — v. 52-66. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come elli rispuose a quelli spiriti, che già l’aveano addimandato chi elli era, dicendo così: Io; cioè Dante, che; cioè lo quale, du’ volte; cioè prima, inansi che venisse la nuova gente; e la seconda, quando anco a vale s’approssimonno, lor grato; cioè loro piacere, avea visto; cioè veduto, Incominciai: O anime, secure; parlando a loro, incominciai ne la preditta forma, D’aver quando che sia di pace stato; ecco che dice che erano secure; cioè d’avere, quando che sia, quiete: imperò che l’anime del purgatorio sono nel certo d’avere la gloria, quando aranno purgato le loro peccata: voi vi meravilliate di me, io vi dico: Non son rimase acerbe: imperò che non sono anco morto: ogni volta che si muore inanti la vecchiaia, rimagnano le membra acerbe, nè mature Le membra mie di là; cioè nel mondo; e per questo dà ad intendere che non è morto vecchio: quando l’omo è vecchio è maturo, quando è decrepito allora è fraudo3; sicchè dice che non è anco morto, nè inanti a la vecchiaia, nè vecchio, ma son qui meco; cioè le mie membra, Col sangue suo: però che sono vive: dov’è lo sangue vivo in quil corpo è la vita: imperò che nel sangue sta la vita, e co le suo’ giunture; e per questo dimostra lo corpo essere intero. Quinci; cioè per questo luogo, su vo; cioè in paradiso, per non esser più cieco; cioè ignorante; ma per esser saputo et esperto de le pene con che si purga lo peccato. Donna è di sopra; cioè in cielo, che; cioè la quale, ne acquista grazia; cioè a me da Dio, per la quale io posso venire per questo cammino: questa donna è Beatrice; cioè la santa Teologia, che li acquista grazia da vedere lo modo de la purgazione dei peccati, Per che; cioè per la qual grazia, il mortal; cioè lo corpo mortale, pel vostro mondo reco; cioè per lo purgatorio, che è lo vostro mondo, reco lo corpo mortale per grazia

  1. C. M. voci
  2. C. M. ellino mostravano
  3. C. M. è fracido; sicchè