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Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/740

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   730 p u r g a t o r i o   x x x . [v. 1-21]

zione, si divide in quattro parti: imperò che prima finge, che fermato lo carro e la processione, si levarono a cantare li angiuli rispondendo al canto d’un vecchio che cominciò prima; ne la seconda finge l’apparizione di Beatrice e descrivela come apparve fatta, et incominciasi quive: Io viddi già ec.; ne la terza finge come elli la ricognove, e come volendo parlare a Virgilio trovò che Virgilio s’era ito via, et incominciasi quive: Senza dalli occhi ec.; ne la quarta parte finge come elli piangea per la dipartenza di Virgilio, e come Beatrice di ciò lo riprenda chiamandolo per lo nome suo, et incominciasi quive: Nè quantunqua perdè ec. Divisa la lezione, ora è da vedere l’esposizione testuale co le moralità et allegorie.

C. XXX — v. 1-21. In questi sette ternari lo nostro autore finge come, fermato lo carro e la processione, uno vecchio di quelli della processione incominciò a cantare; e come li angiuli rispuoseno al canto di questo vecchio, dicendo così: Quando ’l Settentrion; cioè li sette candelabri ditti di sopra, che significano li 7 doni dello Spirito Santo, del primo Cielo; cioè del cielo empireo, che è lo supremo cielo dove è vita eterna e lo nostro signore Iddio; e questo dice a differenzia del nostro settentrione che non è nel supremo cielo; ma è ne lo ottavo, dove sono le stelle fisse: convenientemente chiama quello Settentrione, a similitudine del nostro: imperò che come nel nostro settentrione sono 7 stelle nel corno e poi d’intorno è lo carro che v’à ancora sette, come è stato ditto di sopra; così qui erano 7 candelabri che figurano li 7 doni dello Spirito Santo li quali seguitava la processione e lo carro, come lo nostro seguitano quelle 7 stelle che si chiamano lo carro, Che; cioè lo quale settentrione, nè occaso; cioè tramontamento, mai seppe, nè orto; cioè nè nascimento: imperò che tale cielo non à revoluzione, e così tale settentrione non à nascimento, nè tramontamento, secondo la lettera; secondo l’allegoria li doni de lo Spirito Santo in sè non ànno principio, nè fine: però che sono eterni come lo Spirito Santo, nè ànno mutamento: imperò che sono immutabili, come è Iddio, Nè velo; cioè coprimento non ebbe mai, s’intende: imperò che mai non s’appiattonno a nessuno che li volesse, d’altra nebbia; cioè d’altra offuscazione, che di colpa; cioè de la colpa del peccato: solamente la colpa del peccato ci priva di quelli; e questo dice, a differenzia del settentrione basso de la ottava spera, lo quale spesse volte le nuvule cel tollieno che nol possiamo vedere, E che; cioè e lo quale settentrione, facea lì; cioè in quello luogo, cioè nel paradiso terreste, secondo la lettera: secondo l’allegoria, de la inocenzia, ciascuno accorto Di suo dover; cioè di quello che dè fare, se vuole andare al porto de la beatitudine, come ’l più basso; cioè settentrione, face; accorto, s’intende, Qual timon gira; cioè qualunqua marinaio osserva lo suo navilio col timone, per