Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/788

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   778 p u r g a t o r i o   x x x i i. [v. 1-9]

visione, et incominciasi quive: S’io potesse ritrair ec. Divisa la lezione, ora è da vedere l’esposizione del testo letterale, allegorica e morale.

C. XXXII — v. 1-9. In questi tre ternari lo nostro autore finge quanto era la sua1 intenzione ferma a ragguardare Beatrice, e come di quinde fu rimosso da le virtù. Dice così: Tant’eran; cioè tanto erano, li occhi miei; cioè di me Dante, fissi; cioè fermati, et attenti; cioè e pieni d’attenzione, A disbramarsi; cioè a tolliersi la brama e saziare, la decenne sete; cioè la sete e lo desiderio, ch’io avea sostenuto diece anni, di rivedere Beatrice. Come è stato ditto di sopra, lo nostro autore infine la sua puerizia prese vaghezza per piacere de la santa Scrittura, e però à finto che s’innamorasse di Beatrice; e poi che l’ebbe studiata tutta e veduta, secondo la lettera e moralità, abbandonò tale studio, e però finge ch’ella cresciuta morisse: imperò che la iovanetta li era piaciuta; cioè secondo lo intelletto iuvenale2, letterale e morale, e però la finge corporale e carnale. E fatta grande; cioè quando dovea venire allo intelletto allegorico et anagogico ch’è spirituale, fu abbandonata da lui e diedesi a le cose del mondo, e però à finto ch’ella morisse: imperò che non avea veduto la santa Scrittura, se non secondo ’l corpo, cioè secondo la lettera e moralità; e lo spirituale intelletto non avea cercato, anco l’avea al tutto abbandonato, e di ciò è stato ripreso da lei di sopra. E così finge che stesse in fine ai 25 anni, poi finge ch’elli s’avvedesse del suo errore, e prendesse desiderio di ritornare a la santa Scrittura a volere vedere lo suo spirituale intelletto, e questo desiderio li vastasse dal xxv anno al xxxv; et in quello tempo del xxxv anno avesse grande combattimento coi vizi e peccati, et a le fine, soccorso da la grazia preveniente d’iddio, addimandò la grazia illuminante, cooperante e perficente; et avutola venne ricognoscendo li vizi e li peccati quanto a la loro viltà e pena, sicchè tutti li ebbe in abominazione. E poi si diede a considerare la penitenzia che a ciascuno peccato si convenia, et avere le virtù purgatorie in tanto ch’elli devenisse3 a lo stato de la innocenzia co le virtù, che li Filosofi diceno dell’animo purgato; et allora ritornò a la santa Scrittura a considerare lo suo intelletto spirituale. E questo àe dimostrato ne le fizione del canto xxx e xxxi, e però ora finge che, venuto a la presenzia di Beatrice, et ella apertosili e manifestatoli le sue bellezze spirituali, abbia defisso in lei li occhi; cioè la ragione e lo intelletto, per saziare lo desiderio, che avea portato già diece anni, di ritornare a la contemplazione de lo intelletto spirituale de la santa Teologia e de la beatitudine eterna, a la quale ella tira l’animo umano. E così

  1. C. M. attenzione
  2. C. M. giovenile,
  3. C. M. elli venisse