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70 | p u r g a t o r i o iii. | [v. 133-141] |
Che; cioè la quale Bontà, prende ciò che si rivolge a lei; cioè chiunque si rivolge a Dio dimandando perdono, Dio 1 l’abbraccia perdonandoli et accettandolo ne la grazia sua e stringendolo a sè: imperò che El col braccio de la misericordia perdona, e col braccio de la iustizia rimerita lo buon volere. Se il Pastor di Cosenza; cioè lo cardinale detto di sopra 2, legato contra lo detto re Manfredi, che a la caccia Di me fu messo; cioè a perseguitarmi 3,per Clemente; cioè per papa Clemente quarto, allora; che io fu’ morto, Avesse in Dio ben letta questa faccia; cioè dove si tratta ne la Santa Scrittura, dicente: Misericordia Dei plena est terra; et in molti altri luoghi de la misericordia sua, L’ossa del corpo mio sariano ancora In co; cioè in capo, del ponte; che è sopra il fiume Calore, presso a Benevento; questo dice perchè ’l ponte e lo fiume è presso a Benevento, che è una città posta nel regno di Napoli e di Sicilia; cioè tra Campania e Pullia; e fu chiamata la città e la contrada anticamente Sannio, Sotto la guardia della grave mora; par che in sul capo del ponte per guardia fusse fatta una grande torre et uno grande edificio con una chiesa; e sotto quive ne la ditta chiesa era lo sepulcro del re Manfredi; lo quale edificio l’autore chiama mora; chiesicciuola, quasi dimoransa e fermezza 4. E questo dice, perchè su quel ponte sono due bellissime e grandissime torri in su ogni capo; una a guardia del passo, e sotto l’una è l’una chiesicciuola, come detto è. Or le bagna la pioggia; dell’aire le mie ossa, e move il vento: però che funno fatte cavare del sepulcro per lo ditto legato, perchè giurato avea di cacciarmi del regno, sicché 5 non potendomene cacciar vivo, me ne cacciò morto, e fece gittare le mie ossa fuora del regno, presso a la fine; e però dice: Di fuor del regno; sopra ditto, quasi lungo il Verde 6: lo fiume chiamato Verde è uno fiume ch’entra in uno altro fiume, che si chiama Tronto tra Ascoli e Bari, Dove le trasmutò; cioè fece trasmutare lo detto legato, al lume spento; cioè di notte, o pur di di’, sensa niuno onore di torchi e di lumi, sì come scomunicato.
C. III — v. 133-141. In questi tre ternari finge l’autore nostro che ’l re Manfredi una bella dichiaragione li facci di quelli che muoiano scomunicati, dicendo così: Per lor maledizion; cioè dei prelati de la Santa Chiesa; cioè per loro scomunicazioni, sì non si
- ↑ C. M. Dio lo riceve perdonandoli
- ↑ Questo legato era di casa i Pignatelli. E.
- ↑ C. M. a seguitarmi,
- ↑ C. M. dimoranza e fermezza.
- ↑ C. M. sicché attenne la promessa sua e ’l giuramento lo cardinale di Cosensa almeno ne l’ossa, si che non potendomene
- ↑ C. M. il Verde, cioè lungo il fiume chiamato Verde. Questo Verde è uno fiume — [Il fiume Verde chiamasi eziandio Marino]. E.