Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/806

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dice che se ne andasse a Costantinopuli in Grecia. E qual’esce di cuor che si rammarca; cioè che si lamenta, Tal voce uscì del Cielo; ecco che finge l’autore che santo Piero si lamentasse e fusse malcontento che la Chiesa fusse dotata, e cotal; cioè voce, disse; questo che seguita; cioè: O navicella mia: la navicella di san Piero figura la Chiesa di Roma, che l’autore à posto in figura di carro, com mal se’ carca: cioè come se’ male caricata: imperò che la ricchezza à fatto li chierici riei, li quali ne la povertà soleano esser buoni! E però l’autore ne la prima cantica disse: Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion; ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!— Poi parve a me; cioè Dante; ecco che ora finge che vedesse lo scisma che fece Maomet per consillio di Sergio monaco eretico, del quale fu detto ne la prima cantica nel canto xxviii, che la terra s’aprisse Tra ambo le ruote; cioè del ditto carro, cioè tra ’l testamento vecchio e nuovo, cioè in quil principio quando li Saracini erano venuti da la circuncisione al battismo. Ben dice che li parve che s’aprisse la terra: imperò che Maomet fu omo molto terreno e fu nigromantico et ebbe quella infirmità che si chiama1 epilentia, e facea a credere ai Saracini che allora l’angiulo li parlasse, e faceasi venire le colombe alli orecchi e dicea che li parlava lo Spirito Santo, e fu tenuto grande profeta da’ Saracini: imperò che per l’arte del dimonio molte cose predicea. E prima fu signore di ladroni che assalivano le strade e rubbavano li marcatanti2, poi fu fatto re, e poi fu adorato come messia mandato da Dio, e parte fece tenere ai Saracini del vecchio testamento e parte del nuovo, e levòli de la vera fede cristiana. Et assimillialo al drago che avvelena e corrumpe3 l’aire; così questi avvelenò e corruppe la legge che aveano già presa li Saracini de la fede cristiana, e però dice: un drago viddi; cioè io Dante, uscirne; cioè di quella apertura de la terra, Che; cioè lo quale, fisse; cioè ficcoe, su per lo carro; cioè per la integrità de la Chiesa, a la quale erano venuti li Saracini, la coda; cioè la fraude e lo inganno, dicendo loro molte cose eretiche co le quali ingannò li Saracini. E come vespa; ecco che fa la similitudine de la vespa che punge e poi ritira a sè lo pungillione; così Maomet punse co la fraude de l’eresia li Saracini e tiròli4 a sè, cavandoli de la congregazione de la Chiesa, che; cioè la quale, ritraggie l’ago; cioè ritira a sè lo suo pungillione; così lo ditto drago, A sè traendo la coda maligna; cioè lo malvagio inganno tirandolo a la sua utilità, Trasse del fondo; cioè del ditto carro alcuna parte, cioè li Saracini, e gissen vago vago; cioè e partittesi dall’unità de la santa Chiesa, facendo sè grande: cioè re e messo di Dio, per sì fatto modo che piacque a quelli Sara-

  1. C. M. epilensia
  2. C. M. mercadanti,
  3. C. M. corrompe
  4. C. M. tirolli