Pagina:Commedia - Purgatorio (Tommaseo).djvu/58

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46 ’ PURGATORIO gatorio sia antipodo a Gerusalemme, e perciò abbia una latitudine australe di gradi 31 e minuti 40, giusta Tolomeo; ammesso che Dante supponesse con Tolomeo per Napoli una latitudine di gradi 40 e minuti 36 boreale; ammesso che nel momento in cui parla fosse almeno un’ora di sole all’orizzonte dei due Poeti; e che Vespero abbia il proprio significato di sera, ossia l’estrema parte del giorno, e che quindi mancasse poco più d’un’oraal tramonto del sole a Napoli: poiché in tal dì avevansi ivi 13 ore di sole e circa 16 minuti, e prossimamente ore 11 al Purgatorio; segue che qua, ove é sepolto il corpo di Virgilio, correva il dì 10 aprile 5 ore e circa 30 minuti, e là, ove si supponeva il Poeta, era il dì 9, a 19 ore e 30 minuti prossimamente, contando i giorni dal rispettivo meridiano. Dunque se in un medesimo istante correvano presso a poco quelle due diverse ore ne’ due siti posti a confronto, la differenza della loro longitudine era di circa 10 ore, e di tanto perciò stava a ponente dell’Italia il Purgatorio, contandosi ivi tempo minore. • Non ti maravigliar, più che de’ cieli....» (T. 10.) Qui richiama la dottrina astronomica di Tolomeo, per la quale credevasi che i cieli, nove spere concentriche, fossero insieme solide e perfettamente diafane, per modo che ninna di esse ingombrasse le altre, cioè nessun raggio trasmesso da una di quelle fosse neppure in minima parte dalle altre assorbito: e perchè il nostro autore lìlosofo conosce esser ciò fuori dell’ordine naturale, secondo che sperienza mostra ne’corpiche reputiamo i più diafani, passa alla considerazione che stoltezza é voler comprendere i misteri della fede o del soprannaturale, quando non arriviamo ad intendere neppure quelli, che nell’ordine della natura sì ammirano. «Si che l’ombra era da me alla grotta....» (T. 30.) In principio di questo canto è detto che il Poeta camminava incontro al poggio col sole dietro alle spalle, indi ci fa sapere che giunse appiè del monte; poi ci narra che mirando suso intorno al sasso, vide gente a sinistra per dove andò più che mille passi: dunque, allorché si volse in quella direzione, porse l’omero sinistro al sole, e quindi aveva l’ombra dal destro lato verso la grotta, e il vivo e erto sasso della montagna, fino all’incontro di quelli spiriti, che vide di lontano. Se il Poeta ci avesse fatto intendere a che distanza stava rispetto alla scoscesa ripa, dalla lunghezza dell’ombra avremmo potuto argomentare con assai approssimazione l’altezza del sole e l’ora dì quell’incontro: ma, tutto considerato, si può tenere che molto non mancasse a due ore di sole.