Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/101

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XCVIII PREFAZIONE


SECCATORE
Fainini yeder di che si tratta!
CUOCO
Ascolta!
I-egge solenne
Prima dirò del porro, del tonno alla fine vo’ dire!
SECCATORE
Del lonno, dici 5 II meglio non sarebbe
incominciare dalla coda, allora? (’)
CUOCO
Sotto la brace i porri fa cuocer, di salsa li umetta,
e quanti puoi ne ingolla; ché tengono su le persone.
E basti ornai di questo. Ai figli del pelago or vengo!
Scòrfani, scari, squali, non fare, né dentici, a pezzi,
se sovra te dal cielo non vuoi che la Nemesi spiri.
Cuocili interi, e arrosto presentali: valgono meglio!
Servir può la padella; ma meglio si presta il tegame.
I tentacol dei polpi, che pria maciullare conviene,
se sono grossi, meglio saran cotti a lesso che arrosto;
ma fra due grossi uguali, il lesso tu manda in malora!
Di dar vigore ai nervi la triglia rifiuta: ché sacra
è d’Artemis fanciulla, e i bischeri eretti detesta.
Lo scorpione...
(’) Il testo ani è tutt’altro che chiaro. Questo dev’essere però il
senso.