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Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/148

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GLI ACARNESI 37


diceopoli
O saggissimi Acarnesi, qual n’è dunque la cagione?
coro
E ardisci dimandarmelo? Sei sfrontato e briccone!
Traditor della patria! Poi che deposte l’armi
hai. tu sol fra noi tutti, in volto osi guardarmi?
diceopoli
A che patto le deposi, non sapete: date ascolto....
coro
Darti ascolto? Sei morto! Tra i sassi andrai sepolto!
diceopoli
No, non pria d’avermi udito: calma, calma, o bravi amici!
coro
Calma? Non voglio averne, non vo’ udir quel che dici!
Piú di Cleon, che in suole ridurre pei calzari
dei Cavalieri io voglio, d’odio degno m’appari!
Diceopoli è incalzato sino al muro della sua casa:
cessano i canti c le danze.

Con le ciarle vuoi confondermi? Non sperar che ti dia retta.
T’accordasti coi Laconi, ne vo’ trarre aspra vendetta.