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Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/278

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I CAVALIERI 167



Volto al Salsicciaio.
Incalza, avvolgi, va’ — proprio in fondo, che a mezza
vita l’hai stretto già!
Che se adesso macerarlo tu potessi al primo attacco,
troveresti, i suoi costumi ben conosco, un gran vigliacco!

salsicciaio

L’arti sue furono, tutta la sua vita, ognor le stesse:
figurava da grand’uomo raccogliendo l’altrui messe.
E sui ceppi, che divengano secche bene, ora ha legato
quelle spighe, prese a Pilo: che ne vuol fare mercato.
PAFLACONE
Fino a tanto che il Senato resta in piedi, io non vi temo,
finché Popolo vi siede con quel suo grugno da scemo!
Antistrofe B CORO
Oh, come in tutto spudorato ei pare,
né del suo viso muta il color primo!
A Cratino, s’io non t’odio, vo’ servire da giaciglio,
vo’ cantare da corista in un dramma di Morsimo!
Tu che sui fior’ di sbruffo in ogni affare
svolazzi!, oh possa recere
il boccone a cui si facile ti riusciva dar di piglio.
Allor canterei: « Bevi, bevi pel lieto evento! »
E a cuor contento
il vecchio giulidese appaltator del gran,
canterebbe, io mi penso: Bacco Bacco! Io Peàn!