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154 ARISTOFANE



sosia

E non lo piglio a nolo per due soldi,
un sf sottile interprete di sogni?
ROSSO
agli uditori.
Sll’, che dico il soggetto della favola
agli uditori: e vo’ prima avvisarli
con queste due parole, che da noi
non aspettino un gran che, ma neppure
delle buffonerie prese a Megara!
Qui non ci sono i due servi che gittano
noci agli spettatori, né quell’ Ercole
frodato del suo pranzo; né di scherni
sarà di nuovo ricoperto Euripide;
né se Cleone ha il vento in poppa e sfolgora
si vuol ricucinarlo in salsa d’aglio!
Abbiamo un soggettin tutto buon senso,
di levatura... non più della vostra,
ma concludente più della commedia
da trivio. Abbiam dunque un padrone, quello
che dorme costassù, quel pezzo d omo
su in altana. Costui, serrato il padre
in casa, impose a noi di stargli a guardia,
ché non infili l’uscio. Ché patisce
duna malattia strana, questo padre,
che nessuno potrebbe né conoscere
né indovinar, se non la sa da noi!
Oh volete provare a indovinarla?
Momento di silenzio.