Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/167

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164 ARISTOFANE



filocleone

’ Per l’ombra del somaro!

schifacleone

Eh, che pezzaccio? Come la sai lunga!

filocleone

Pezzaccio io? Tu non lo sai che ghiotto
boccone sono! Te n’accorgerai
quando dovrai gustare una pancetta
di giudice maturo!

schifacleone

respingendo dentro il padre e l’asino.
In casa, tu
e ciuco!

filocleone

reluttando.
A me! Colleghi miei... Cleone!
È respinto dentro.

schifacleone

Ora che l’uscio è chiuso, strilla pure!
A Sosia.
Ammucchia, ammucchia sassi sulla soglia,
tu, rinfila il cavicchio nella spranga,
metti la sbarra, e rotolaci accanto
pure il mortaio grosso... E svelto un po’!
Schifacleone torna di nuovo sull’altana. Intanto Filocleone tenia di
fare un buco sul tetto, e una tegola cade addosso a Sosia.