Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/168

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I CALABRONI 165



sosia

Povero me! Di dove me cascato
questo tegolo addosso?

schifacleone

Qualche topo
l’avrà fatto cadere di lassù.

sosia

guarda in su.
Che topo! È questa vipera di giudice,
giurabbacco, che sguscia fra le tegole!

schifacleone

Ahimè! Quest’uomo mi diventa passero!
Già spicca il volo! Ove la rete, ove?
Indietro, sciò, sciò, sciò!... Vorrei bloccare,
perdio, Scione, e non un padre simile!
Ricacciano dentro Filocleone.

sosia

Andiamo, adesso, poi, che s’è scacciato,
e non c’è via che scappi di nascosto,
facciamo quanto un briciolo di sonno?

schifacleone

Disgraziato! Fra poco arriveranno
i colleghi, a chiamare questa gioia
di babbo!