Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/169

Da Wikisource.
166 ARISTOFANE



sosia

’ Ma che dici? È buio pesto!

schifacleone

Anzi, oggi, perdio, covano il letto!
Lo vengono, di solito, a chiamare
a mezzanotte, a lume di lanterna,
canterellando vecchie canzonette
dolcisidoniofrinicopiacenti,
che gli suonan la sveglia.

sosia

E noi, se occorre,
li cacciamo a sassate!

schifacleone

Ah, disgraziato!
La progenie dei vecchi rassomiglia
ai calabroni, quando uno li stuzzica!
Hanno in fondo al codrizzo un pungiglione
acutissimo, e pungono con quello,
e saltan, strillan, ti schizzano addosso
come faville!

sosia

Non te ne curare!
Dammi dei sassi, e lo disperdo io,
per quanto fitto, il vespaio dei giudici!
Tornano ad appisolarsi. Sosia avanti alla porta,
Schifacleone sull’altana.