Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/247

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244 ARISTOFANE


SECONDA PARABASI

coro

Strofe
Tante volte me sembrato d’esser fino, e mai salame!
Ma il figliuol di Siilo, Aminia Tuttozazzera, m’avanza!
Ché una volta con Leògora desinar lo vidi: or pranza
con un pomo ed un granato,
non meno d’Antifonte patisce ora la fame.
In Tessaglia una volta andò legato;
e 1( stava in compagnia
col fior fior dei poveracci;
ché di certo, quanto a stracci — non la cede a chicchessia!

corifeo

Epirrema
Quanto dobbiamo, Autòmene, felice ritenerti,
ch’ài generati figli nell’arte così sperti!
Primo il gran citaredo, l’uom savio che guadagna
l’amor di tutti quanti, che la Grazia ha compagna.