Pagina:Commentarii di m. Galeazzo Capella delle cose fatte per la restitutione di Francesco Sforza secondo duca di Milano.djvu/8

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con maggiore ornamento habbiano ad essere scritte da altri. Non dimeno io ho pensato che specialmente da me debbano essere raccontate, perché, mentre che con l'armi si disputava quali ragioni fusseno nello stato di Milano migliori, o le tue, le quali primieramente dalla virtu del tuo avolo acquistate, sono state poi, essendosi dalla fede di tuo padre et tuo verso l'Imperio Romano conosciuta, da Massimiliano et Carlo Imperadori per loro bolle confermate: o veramente quelle di Francesco RE di Francia: le quali erano nella heredita di Valentina Visconte Bisavola sua, nella autorità del PAPA, et in altre lettere di esso Massimiliano fondate, per havere io la parte tua seguitata, et appresso Girolamo Moroni Oratore tuo fatto et dentro et fuori l'officio del Segretario, ho havuto commodita d'udire molte cose, di scrivere a diversi Principi, et vederne molte altre: le quali altri forse sparse da incerti rumori, altramente scriveranno. La quale cosa sia cagione che io saro più temperato: perciò che ne uno solo ha potuto a tutte quelle cose, che in uno medesimo tempo in diversi luoghi tal'hora si facevano, trovarsi: ne io te et li tuoi seguitando, potetti tal volta conoscere i consigli de gli adversarii. A che saggiugne che il racconto particularmente tutte le cose ne fatti d'arme valentemente operate, le quali non pure essi Capitani possono alcuna volta sapere, e offocio d'huomo che voglia male usare, et sanza modestia l'ocio di quelli, i quali il leggere queste cose non desprezzino. La onde io haveva deliberato con brevita alla memoria delle lettere tutte le cose fatte dal principio di quella guerra, che PAPA Leone Decimo fece contra Franzesi, per insino a che lo stato di Milano fu in potesta de l'Imperadore ridotto. Perciohe cercando io qualche sicuro et ripsoto luogo secesso, per le guerre, le quali in ogni parte poi crescevano, mi parti della patria, non solamente perché io desiderava, se Dio me lo concedesse, riservarmi a