Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/71

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e poco aereato. Ecco i varj modi impiegati per conservare l’uva.

1. Si attaccano i grappoli con un filo quanto basta forte a piccole pertiche, o cerchj disposti in forma di corona. Questo metodo il più semplice e più usato, permette esaminarli con attenzione, e levare i grani macchiati, che potrebbero imputridirne degli altri. ’O veduto dell’uva così disposta, conservarsi in buono stato dall’uno all’altro raccolto.

2. In cambio di lasciare all’aria le piccole pertiche, o le corde cariche di uva, si sospendono in casse ermeticamente chiuse con intonaco di gesso. Si mettono in cantina nella sabbia secchissima, che le ricopra di un piede o due.

3. Un metodo assai buono, ma troppo dispendioso, è dimettere in una buona botte i grappoli ben disposti. Dopo averla chiusa si mette in un’altra, che si chiude pure esattamente, dopo averla ben riempita di vino.

Si può anche conservare lungo tempo dell’uva tuffandola in un bollito di ceneri in modo, che tutti i grani siano inviluppati.

Si dispone uno strato di uva così preparato, tra due strati di ceneri secche, e così di seguito in modo di riempire una scatola, che si mette in cantina, avendo avuto attenzione di ben turarla. Come si voglia mangiarne si levano le ceneri immergendo a più riprese i grappoli nell’acqua. In Lorena si è trovato il modo di avere anche dopo l’inverno dei coppi, che ricordano i più bei momenti dell’autunno.

Si prende una cassa della profondità di venti, venticinque pollici, per il cui fondo s’introduce un