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Giudea e la Galilea, predicando il suo Vangelo e confortando le sue parole con un numero infinito di miracoli.

Per lo più nei sabati entrava nelle sinagoghe ed insegnava, sebbene, presentandosene l’occasione è l’opportunità, non isdegnasse di dare in qualunque luogo i suoi ammaestramenti. Leggiamo in fatti che le turbe lo seguivano, ed egli predicava non solo nelle case, sulle piazze, ma ancora all’aperta campagna, sui monti, nei deserti, in riva al mare, e persino dal mare, salendo sulla navicella di Pietro. — Il celebre discorso delle otto beatitudini è chiamato appunto il discorso del monte, dal luogo dove lo pronunziò.

Coll’esempio predicava non meno che colle parole. I discepoli, ammirati delle sue lunghe orazioni, lo supplicarono un giorno che insegnasse a pregare anche a loro: e Gesù loro insegnò la sublime orazione del Pater noster.

97. Gesù ne’ suoi insegnamenti, per varie ragioni, tra le quali fu anche quella di adattarsi alla capacità della maggior parte de’ suoi uditori, ed all’indole dei popoli orientali, si serviva ben sovente di parabole, ossia similitudini. Sono semplici e sublimi quelle del figliuol prodigo, del samaritano, del buon pastore, dei dieci talenti, delle dieci vergini, del ricco epulone, del fattore infedele, del servo che non vuol perdonare, dei vignaiuoli, dei convitati alle nozze, del grano di senapa, della semente, del fariseo e del pubblicano, degli operai, della zizzania ed altre notissime ai buoni cristiani, che assistono alla spiegazione del santo Vangelo, che si fa alla domenica nelle loro parrocchie.

Mirabili effetti della parola e della potenza del Redentore.


98. Ordinariamente dopo i suoi discorsi, gli erano presentati infermi d’ogni specie, muti, sordi, storpi, ciechi, lebbrosi, ed Egli a tutti ridonava la sanità.

Non solo nelle sinagoghe andava Egli spargendo le sue grazie ed i suoi benefizi; ma in qualunque luogo si trovasse, presentandosene l’occasione, veniva in soccorso