Pagina:Compendio della dottrina cristiana, Roma, 1905.djvu/392

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degli infelici, che in gran numero gli erano condotti da ogni parte della Palestina e dei paesi circonvicini, essendosi anche in tutta la Siria sparsa la fama de’ suoi miracoli. Specialmente gli ossessi dal demonio, di cui v’era non piccol numero in quel tempo, ed Egli li liberava dagli spiriti maligni, i quali uscivano gridando: tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio!

99. Due volte con pochi pani miracolosamente moltiplicati, sfamò le turbe che lo avevano seguito nel deserto; sulle porte della città di Naim, risuscitò il figlio di una vedova, che era portato alla sepoltura, e, qualche tempo prima della sua passione, risuscitò Lazzaro, morto da quattro giorni e fetente nel sepolcro.

100. È infinito il numero dei miracoli, anche strepitosissimi, che fece nei tre anni della sua predicazione per dimostrare che Egli parlava per comando di Dio, che era il Messia aspettato dai Patriarchi e predetto dai Profeti, che era il Figliuolo di Dio stesso; e tale si manifestò nella sua Trasfigurazione per lo splendore della sua gloria e per la voce del Padre che lo proclamava suo Figliuolo diletto.

Alla vista di tali miracoli parecchi si convertivano e lo seguitavano, molti poi lo acclamavano, cercando talora di farlo re.

Guerra aperta contro Gesù.


101. Questi trionfi di Gesù fin da principio eccitarono la gelosia degli scribi, dei farisei, dei principi, dei sacerdoti e dei capi del popolo, la quale si accrebbe a dismisura, quando Egli si diede a smascherare la loro ipocrisia od a rimproverarli dei loro vizi. Essi perciò non tardarono a perseguitarlo e a denigrarlo, dicendolo perfino indemoniato, ed a cercare il modo di sorprenderlo in parole, sia per iscreditarlo dinanzi al popolo, sia per accusarlo presso il governatore romano. La loro invidia aumentò sempre più quando, in seguito alla risurrezione di Lazzaro si moltiplicò grandemente il numero dei giu-