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Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/45

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cinta narrazione d’alcuni antichi cambiamenti politici, e di cognizione d’alcuni simili fatti, ci rapporta pure che nei primi anni del terzo secolo, imperando Settimio Severo accanito persecutore dei Cristiani, si vide comparire nella Valle un alto personaggio che dicevasi essere disceso dalle serpeggianti coste dei monti dell’Ava sulla destra della Valle di Roveredo, il quale per li suoi talenti, portamento, e strano vestire cercava di poter fare rinvenire gli abitanti nelle false primiere opinioni del ridicolo culto, tanto più trovandosi egli chiamato e sostenuto dal Pretore romano e d’alcune primarie famiglie vallerane; ma quest’ingannevole messaggiere non fu ascoltato, e dovette nascondersi, indi fuggirsene, altrimenti sarebbe stato massacrato dal popolo, che verso quel tempo quasi generalmente aveva già abbracciata la vera religione.

Dopo che l’Imperatore Costantino il Grande ebbe fatta pubblicare la libertà della religione cristiana, ed instituito il governo della chiesa sulla forma del governo civile, la Mesolcina fu aggregata, circa verso la metà del quarto secolo, per la direzione di cose spirituali, alla Giurisdizione del Vescovo di Coira, il quale era subordinato a quello di Milano.