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poesie 87

a lieta mensa i pargoletti figli
e udirli balbettar quei nomi dolci
sempre a l’avide orecchie e al core amante!
Un padre spesso ne la figlia bacia
280la beltà della madre, ed una madre
nel suo figlio lo spirito rispetta
e l’orme d’onestà scorte nel padre;
ma la gioia maggior è che lo sposo
nulla fa, nulla pensa e nulla vuole
285che d’ogni suo pensier, d’ogni sua voglia,
d’ogni opra sua senza tormento e sforzo
la sposa non ne faccia a sé tesoro,
grandezza, fregio, onor, diletto e pace.
Paradiso terrestre il più soave
290immaginar non so che quel goduto
da’ primi padri. Ne l’età, nel volto
conformi e ne l’instinto e negli affetti
nulla mancava a’ lor piacer felici
e sempre nuovi; ma duraro poco
295per colpa loro, ed al futuro mondo
parve Eva stolta e poco accorto Adamo.
Quando simile gente il caso accoppia,
se ben arda l’amor non dura o cresce,
ma sempre si minora e al fin dilegua.
300Nel tempo del furor del primo amore,
di soprannaturali idee mendaci
s’empie la mente e il cor; l’uomo vedendo
bella la donna sua, qual dea l’ammira,
degna del culto che umilmente l’offre;
305e la donna, di sé contenta, e grata
a chi l’adora, amor e grazie rende.
Del bel sembiante il cangiamento primo
l’adorazion sospende, ed il marito,
cessando d’adorar, odioso fassi
310a lei che perde il desiato culto.
Il disgusto comincia a poco a poco