Pagina:Continuazione e fine della Replica del dottor C. Cattaneo alla Risposta dell'ing Giovanni Milani.djvu/19

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364 REPLICA ALLA RISPOSTA

E benchè per l’addietro non avesse mai consultato la Direzione sulla scelta degl’ingegneri o sull’orario o su qualsiasi altra cosa del suo officio, si mise in un subitaneo scrupolo; e scrisse la seguente lettera; la quale parve in lui tanto nuova e strana, che il presidente della Sezione lombarda, il quale aveva preso qualche impegno per il sig. Colombani, per avere, come si vedrà, certe informazioni, fece soprassedere alcuni giorni alla risposta. Ecco la lettera del sig. Milani:

Alla Rispettabile Direzione ec.
Verona 3 dicembre 1837.

“Su due cose ho bisogno di consultare il volere di codesta Direzione.

La legge obliga gl’ingegneri a compiere quattro anni di pratica sotto un ingegnere approvato, prima di ottenere la patente di libero esercizio. Di questi quattro anni due far si possono contemporaneamente agli studi dell’Università; gli altri due debbono ad ogni modo esser fatti dopo il grado academico, dopo di avere ottenuto la laurea di dottore in matematica.

In questa pratica gl’ingegneri servono gratuitamente l’ingegnere a cui si dedicano; ma bisogna che questa disposizione della legge sia interpretata con giustizia e con discrezione. Vuole giustizia che si rimborsino agl’ingegneri praticanti le spese di viaggio, vitto ed alloggio; e discrezione che qualche premio si accordi loro, quando alla fine dell’anno l’opera prestata riuscì di una reale utilità.

Dei giovani ingegneri bene istruiti si presentano per far pratica nell’officio tecnico; io ne ho già accettati due (- si noti che non li nomina -), e sono disposto d’accettarne qualche altro, semprechè le informazioni che sarò per raccogliere sul loro conto, mi faccian certo della loro buona indole, profitti fatti negli studj e attività.

Prego la Direzione a voler dirmi, se crede ch’io debba approfittare di questi giovani praticanti nei lavori di campagna, pagando loro le spese effettive dei viaggi, una diaria di cinque lire austriache al giorno per vitto ed alloggio, ed accordando di tempo in tempo una qualche gratificazione alle loro utili fatiche. Mi pare che da ciò la Società potrebbe cogliere due vantaggi: una qualche