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Seguono «le laude facte ad essa beata Francesca.»

Francesca Ponziani, ossia S. Francesca, nobile signora romana, fu una povera mistica, che l’Armellini chiama «uno dei più grandi spiriti del s. XV.»1 Incline naturalmente al misticismo, in un’età e in una città, dove alle anime candide non era altro rifugio che la fede, dalla tempesta delle pubbliche fazioni, dovette più che mai ricoverarsi nell’ombra del divino mistero, per l’orrore onde fu compresa l’anima sua alla morte del marito, ucciso nella presa di Roma che fece Ladislao (1404), chiamato dai Colonna, perchè li sostenesse contro gli Orsini. È da notarsi che questa morte sarebbe stata predetta da Evangelista, il più piccolo dei loro figliuoli: una vera famiglia di santi, dove il miracolo si trasmette di generazione in generazione.

Quali fossero le virtù della Santa, è detto nella prima pagina del libro: «non pateva che lo suo patre la toccassi,» e «schifava tutti gli uomini, quanto ben fussi lo suo proprio figlio!» S’aggiunga una vita di penitenza, di digiuni, di discipline, e parrà quasi impossibile di trovarci alla fine del medio evo, nel secolo di Lorenzo il Magnifico e di Cristoforo Colombo.

Questa povera donna cadeva in frequenti catalessi, durante le quali la mente malata le rappresentava quelle rozze visioni, che potevano aver luogo in un’anima incolta, tutta piena di disprezzo per la vita terrena, tutta ardente d’amore pel Signore, tutta aspirazione alla Patria Celeste. Codeste visioni non furono le sole che produsse il sentimento religioso nel medio evo, e per tacere di quelle di S. Caterina da Siena, basterà ricordare le numerose visioni di S. Brigida, anch’ella romana. Uno studio di confronto delle diverse estasi darebbe luogo a curiose e interessanti osservazioni, ed è necessario che qualcuno lo intraprenda con intelletto d’amore, per tracciare la storia del misticismo nella letteratura.

Il parroco di S. Maria in Trastevere, Giovanni Mattioti, che successe nella direzione spirituale di Francesca a frate Antonio «de monte Sabello», il quale l’aveva governata per oltre quaranta anni, si faceva raccontare dalla Santa le sue visioni, e

  1. Op. cit., prefazione.