Vai al contenuto

Pagina:Contributo alla storia della letteratura romanesca.djvu/17

Da Wikisource.

17
VII. Rinnegati. segati con seghe infocate, poi risanati, poi di nuovo segati. I demoni versano loro nella gola «una cosa liquefacta de grande pena.»
VIII. Incestuosi.
(luoco de socto)
quasi presso ai sodomiti.
immersi in un gran tino di cose fetenti, che sono costretti ad ingoiare. Quindi squartati, risanati ecc.
IX. Fattucchiari e chi li crede
(luoco de mieso)
lapidati con palle di ferro roventi, e posti su una catasta di legna ardenti.
X. Scomunicati
[nel più profondo luogo]
immersi in un lago d’olio, zolfo e pece ardente ecc.
XI. Superbi. gettati nella bocca irta di aghi e nella gola sparsa di rasoi infocati d’un leone infocato anche lui, e col corpo pieno di serpenti. I demoni strappano i dannati dal di dietro con grappi infocati.
XII. Iracondi. spinti dai demoni nella gola spalancata di un mostruoso serpente e dilaniati dai ferri roventi di cui è irta la gola del mostro.
XIII. Avari.
[luoco de socto]
straziati da serpenti e dilaniati dai demoni con pettini ardenti.
XIV. Invidiosi. assisi nel fuoco di cui sono coperti. Un verme avvelenato li rode nel cuore, uscendo per la gola. Risanati, un demonio li spacca nel petto, ne caccia il cuore, dove «stercoriçava» gettandolo poi così immondo sulla faccia dei dannati. Il verme è il rimorso di coscienza.
XV. Accidiosi. assisi anch’essi e coperti di fuoco, quindi posto su una pietra rovente e scavata a righe. Due demoni li «carroççavano» con ferri infocati, un altro fende loro il cuore e per la fenditura versa olio bollente e vermi.
XVI. Golosi.
(luoco profondo)
trascinati su carboni accesi, calpestati, gettati in un tino di pece liquefatta, poi in un altro di ghiaccio: il vino ardente gorgoglia loro nella bocca, poi sono gettati in un pozzo diviso in tre parti: a) tino d’acqua ghiacciata; b) tino di piombo liquefatto; c) tino «pieno di serpenti e buocti.»
XVII. Idolatri.
[profondo luoco]
legati insieme da catena infocata, spalla contro spalla, e immersi nelle fiamme.
XVIII. Mancanti ai voti. immersi in un tino pieno di pece e zolfo liquefatto, donde li traggono i demoni con grappi infocati e li gettano in un tino di ghiaccio, per porli in seguito tra due piastre di ferro infocate, irte di chiodi acuti.
XIX. Ruffiani delle figlie. posti sotto una campana, su d’una catasta di legna accecese, con quattro demoni arrabbiati, che li lacerano miseramente: varietà di pene secondo la varietà del peccato, cioè secondo se proviene da lussuria, o da cupidigia di denaro ecc.