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Pagina:Contro Wagner, Riccardo Ricciardi, 1914.djvu/19

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lettera da torino 15

Anche il Wilhelm Meister non era considerato che come sintomo di decadenza come segno d’una bancarotta morale. Il «serraglio degli animali addomesticati» e l’«indegnità» dell’eroe esasperavano Niebuhr, per esempio: ed egli finisce per farsi sfuggire una lamentazione che Biterolf avrebbe potuto salmodiare: «Nulla produce mai più dolorosa impressione che vedere un grande spirito tagliarsi l’ali per esercitare la sua virtuosità a servizio d’un oggetto infimo, rinunziando a ciò che è elevato»... Ma innanzi tutto la fanciulla ideale si mostrava indignata: tutte le piccole corti, tutte le «Wartbourgs» di Germania, di qualunque specie fossero, si fecero il segno della croce dinanzi a Goethe, dinanzi allo «spirito impuro» che era in Goethe.

Questa storia Wagner l’ha messa in musica. Egli salva Goethe: questo s’intende; ma con abilità suprema, in maniera da prender nello stesso tempo la parte della fanciulla ideale. Goethe è salvato: una preghiera lo redime; una fanciulla ideale lo eleva a sé...

Cosa avrebbe potuto pensare Goethe di Wagner? — Goethe s’è chiesto una volta quale fosse il pericolo che minacciava tutti i Romantici: quale fosse il destino dei Romantici. Ecco la sua risposta: «È l’asfissia prodotta dall’anfanare di tutte le assurdità morali e religiose». In una parola: Parsifal. Il