Pagina:Corano.djvu/114

Da Wikisource.

capitolo x. 101


le disgrazie che li avevano afflitti, ed ora essi ricorrono ai sutterfugi rapporto ai nostri segni. Di’ loro: Dio è più destro a manovrare i sutterfugi; i nostri inviati mettono in iscritto i vostri.

23. Egli vi conduce sulla terra ferma, e sul mare. Quando sono in una nave, correndo sull’onda, e spinti da un vento placido, si rallegrano; se un vento violento si alza, che le onde li assalgono da ogni parte al punto che si credono subissati, invocano Dio con una fede sincera, gridando:-Se ci salvi da questo pericolo, ti saremo riconoscenti.

24. Ma quando li ebbe salvati, hanno commesse delle ingiustizie sulla terra. O uomini! l’ingiustizia che commettete contro voi stessi non è che in vista del godimento di questo mondo, e non ostante voi dovete tutti quindi ritornare a Dio. Allora noi vi racconteremo tutto ciò che avete fatto.

25. Il mondo rassomiglia all’acqua che facciamo piovere dal cielo; essa si mesce alle piante della terra di cui si nudriscono gli animali, finchè la terra l’abbia assorbita, e se ne abbellisca. Gli abitanti della terra credono di esserne i padroni; ma i nostri decreti vi sono passati notte e giorno, e tosto i raccolti sparirono come se fossero stati mietuti, e come se il giorno precedente non vi fosse stato nulla. Così noi spieghiamo i nostri segni per quei che riflettono.

26. Dio chiama al soggiorno di pace, e dirige chi vuole nella via retta.

27. A quei che han fatto il bene dà il bene, e più. Nè il pallore, nè la vergogna, oscureranno lo splendore de’ loro aspetti. Abiteranno il paradiso, e vi resteranno eternamente.

28. Quei che faranno il male, avranno una retribuzione simile al male1; l’ignominia li cuoprirà, senza trovare chi li protegga contro Dio, ed il loro viso sarà negro come la notte densa. Abiteranno il fuoco, e vi resteranno eternamente.

29. Un giorno li riuniremo tutti, e grideremo a quei che davano dei socj a Dio: Andate al vostro posto, voi, ed i compagni2: Poi li separeremo. I compagni diranno allora: Non siamo noi che voi avete adorato.

30. Dio è un testimonio competente fra noi, e voi. Non ci eravamo puranche avveduti delle vostre adorazioni.

31. Così ogni anima proverà la retribuzione di ciò che avrà fatto; essi saranno tutti resi a Dio, loro vero Signore, e le divinità che avevano inventate spariranno.

32. Di’ loro: Chi è che vi dà il nutrimento del cielo, e della terra? Chi è che dispone dell’udito, e della vista? Chi è che fa produrre l’essere vivo dall’essere morto? Chi è che governa tutto? Risponderanno: È Dio. Di loro: Perchè dunque non lo temete?

33. Questi è Dio, il vostro vero Signore; che cosa havvi fuori della verità, se non è l’errore? Come dunque ve ne allontanereste?

34. Cosìi si è verificata questa parola di Dio sui colpevoli, che non crederanno giammai.

35. Di’ loro: Evvi alcuno de’ vostri compagni3 che può produrre un essere, e farlo quindi rientrare (nel niente)? Di’ piuttosto: È Dio che produce questa creazione, e la fa rientrare. Come dunque vi allontanate dalla fede?

36. Di’ loro: Alcuno de’ vostri compagni può egli dirigerci verso la verità?

  1. Non è il solo passo del Corano dove, per far trionfare la bontà di Dio, le ricompense riservate ai giusti sono rappresentate più generose, che non saranno severi i gastighi dei cattivi.
  2. Cioè, i compagni che gl’idolatri danno a Dio.
  3. S’intende sempre, i compagni che gl’idolatri davano a Dio.