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capitolo xvi. 131


39.  Se desideri che siano diretti, sappi che Dio non dirige coloro che ha smarriti. Non avranno alcun protettore.

40.  Giurano innanzi a Dio, col giuramento il più forte, ch’egli non risusciterà più i morti. No; Dio ha fatto una promessa vera; ma la maggior parte degli uomini non lo sa.

41.  Ei lo farà per mostrar loro chiaramente ciò che formava le loro quistioni, ed affinchè gl’infedeli riconoscano d’aver mentito.

42.  Qual’è la nostra parola quando vogliamo una cosa? Diciamo- Sia, ed è.

43.  Daremo un’abitazione conveniente a coloro che hanno lasciato il proprio paese per la causa di Dio, dopo avervi sofferta l’oppressione. Ma la ricompensa della vita futura è ancora più magnifica. Oh! se la conoscessero

44.  Quei che soffrono, e pongono la lor fiducia in Dio!

45.  Gli apostoli che abbiamo mandati prima di te erano uomini che avevamo ispirati. Domandatelo agli uomini delle Scritture, se non lo sapete.

46.  Li abbiamo mandati con miracoli, e libri. A te pure abbiamo dato un libro, acció spieghi agli uomini ciò che è stato loro mandato, ed affinchè vi riflettano.

47.  Quei che hanno messo in opera macchinazioni, son sicuri forse che Dio non farà aprire la terra sotto i lor piedi, o che un gastigo terribile non verrà a sorprenderli quando meno se l’aspetteranno?

48.  Che non li sorprenderà mentre fanno le loro escursioni incapaci d’indebolirne l’azione?

49.  O che non li punirà distruggendo gradatamente i lor beni? ma Dio è pieno di bontà, e di misericordia!

50.  Non hanno forse veduto che tutto ciò che Dio ha creato curva la sua ombra a dritta ed a sinistra per adorarlo, per prostrarsi innanzi a lui?

51.  Innanzi a Dio si prostra tutto ciò che è nei cieli, e sulla terra; tanto gli angeli, che gli animali, tutti depongono il proprio orgoglio.

52.  Tutti temono Dio, perchè non piombí dall’alto sulle loro teste, ed eseguiscono i suoi ordini.

53.  Dio ha detto: Non adorate due Dii, poichè Dio è unico. Temetemi.

54.  A lui appartiene tutto ciò che è nei cieli, e sulla terra. Gli si deve un culto perpetuo. Temete altri che Dio?

55.  Tutti i beni di cui godete vengono da lui. Quando una disgrazia vi colpisce, è a lui che indirizzate le vostre suppliche.

56.  Ma quando vi ha liberati dal male, gli date de’ socj,

57.  Per negare il bene che vi ha fatto. Godete: ben presto saprete la verità.

58.  Attribuiscono una parte dei beni che loro accordiamo ad esseri che non conoscono. Lo giuro, per Dio, vi si chiederà conto di ciò che inventate.

59.  Attribuiscono figlie a Dio1 (lungi dalla sua gloria questa bestemmia), e non ne desiderano per loro stessi.

60.  Se si annunzia ad alcuno di essi la nascita di una figlia, il suo volto s’imbrunisce, e diviene (come) soffocato (dal dolore).

61.  Ei si nasconde ai suoi per la disastrosa notizia. Deve egli conservarla, e subirne la vergogna, o seppellirla nella polve? Quanto sono irragionevoli i loro giudizi2!

62.  Cercate il confronto in tutto ciò che è cattivo con coloro che non credono alla vita futura. Somigliate Dio a tutto ciò che vi è di più sublime. Egli è il Savio, il Potente.

63.  Se Dio volesse gastigare gli uomini della loro perversità, non lascerebbe

  1. Gli arabi idolatri riguardavano gli angeli come figlie di Dio.
  2. Gli arabi idolatri riguardano come una gran disgrazia la nascita di una figlia; avevano anche l’uso di sotterrarle vive.